Nuovo Capitano degli Alabardieri del Corteo Storico

Il 2019 è stato un anno molto florido per il Corteo Storico della Repubblica Fiorentina. Il mondo della cultura e dell’arte ha riscoperto l’importanza della rievocazione storica e delle tradizioni popolari, storiche e culturali che derivano da essa. La convenzione stipulata nel 2018 tra Comune di Firenze, Soprintendenza dei Beni Culturali e Università di Firenze per lo studio demoetnoantropologico del Corteo Storico e dei suoi partecipanti è la prova che il nostro Corteo e le nostre tradizioni hanno un’importanza strategica a livello nazionale ed internazionale.

E’ stata anche l’occasione del cinquecentenario della nascita di Cosimo I de’ Medici e le Gallerie degli Uffizi hanno allestito una mostra di dipinti, incisioni, abiti e armature dello stesso Principe e della sua guardia privata: i Lanzi. 

La mostra denominata “Cento lanzi per il Principe”, è stata dedicata alla guardia tedesca dei Medici (‘guardia de’ lanzi’ in vernacolo fiorentino), che era composta dai caratteristici Alabardieri in livrea. I Lanzi (abbreviazione dal tedesco “Lanzknecht”, lanzichenecchi) arrivarono a Firenze nel 1541 in sostituzione della Guardia Italiana ed è stata una delle manifestazioni di fedeltà di Cosimo I all’imperatore Carlo V d’Asburgo.

Per quasi duecento anni, fino al 1738, i Lanzi hanno svolto una funzione cruciale nell’ambito della corte medicea. Compito principale della guardia era difendere la persona del sovrano e i suoi più stretti congiunti, pertanto nelle raffigurazioni degli eventi legati al sovrano, i suoi soldati appaiono quasi sempre facilmente individuabili grazie ai loro costumi sgargianti e alla loro arma iconica: l’alabarda. La mostra e particolarmente la ricerca storica presente all’interno del catalogo, percorre la cronologia della milizia, oltre 90 opere tra armature, armi, vestiti, incisioni, dipinti, documenti e libri ne raccontano l’istituzione e la storia, senza tralasciare l’impatto che essa ebbe sulla vita cittadina. Sono stati esposti oggetti sensazionali: quello che resta dell’armatura di Cosimo I, e la splendida armatura del capitano Fernberger con impresso lo stemma mediceo, proveniente dal Künsthistorisches Museum di Vienna, oltre ad armi, oggetti, incisioni e ritratti forniti dal museo Stibbert di Firenze. 

Nuovo Capitano degli Alabardieri

Se le armature possono essere attribuite a Corsaletti di Guardia Alemanna o Guardia dei Lanzi, l’elaborazione e la decorazione sono di una bellezza strabiliante. Se dapprima in studi più datati si individuavano i Corsaletti come di produzione alla “pisana”, studi recenti attribuiti a Boccia e Godoy, fanno prevalere l’ipotesi che la manifattura fosse lombarda e particolarmente di Brescia. I corsaletti da piede, come dimostra un recente ritrovamento di un documento, era radicato nella città di Brescia almeno dal 1549, un sistema produttivo capillare e specializzato che coinvolgeva decine di maestri e botteghe che includeva persino la lavorazione della decorazione finale, per la forgiatura di un corsaletto erano necessari cinque maestri di forgia e cinque maestri armorari.Corsaletto composto da zuccotto aguzzo, spallacci, bracciali, petto, schiena e scarselle, tutto decorato in acquaforte

Il nucleo delle armature della guardia dei Lanzi del Granduca era composta da numerosi Corsaletti e Zuccotti che sono arrivati sino a noi in numero consistente e conservati al Museo del Bargello.

72 petti decorati di cui 25 di questi sono decorati con l’arme dei Medici e la Croce di Santo Stefano sormontato dalla corona granducale.

70 schiene (schienale) delle quali 24 con lo stesso simbolo.

34 zuccotti di cui 15 con l’arme dei Medici e la corona ducale incisa.

Si aggiungono per completare le armature diversi spallacci, golette con braccia e scarselle.

22 petti e 15 schiene sono invece decorati, sempre con incisioni sul petto, con i due cammei con figure maschile e femminile, la figura di San Giovanni Battista protettore cittadino che trova lateralmente la figurazione del l’impersonificazione del dio Marte come re all’antica o i draghi, anch’esso simbolo di Firenze. Da notare che quando è presente la decorazione del Santo non vi è riportata l’arme dei Medici.

Sono gli studi archivistici del Medici Archive Project sugli Alabardieri tedeschi a Firenze, dal quale il Centro Studi e Documentazione del Calcio Storico ha preso ispirazione, che hanno fatto emergere una serie di informazioni inedite, portando alla luce opere d’arte dimenticate o sconosciute che offrono, ora, una nuova lettura per innumerevoli documenti figurativi del periodo legati alla storia di Firenze al tempo dei lanzichenecchi.

L’abito del capitano e la struttura protettiva dell’armatura è stata impostata seguendo il bozzetto relativo. Le caratteristiche sono esplicitate nella scheda tecnica.

La realizzazione del costume è stata affidata ad una sartoria specializzata e la ristrutturazione dell’armatura, individuata tra quelle disponibili appartenenti al Calcio Storico Fiorentino e degli accessori, ad artigiani fiorentini restauratori esperti, sia delle parti in cuoio che per la pulimentatura e per il trattamento del metallo.

Modelli delle fogge del gruppo degli Alabardieri del Corteo Storico della Repubblica Fiorentina e del Calcio Storico Fiorentino – Capitano con corazza e zuccotto decorato e piumato, Sergente con corsaletto in cuoio con fascia di comando e zuccotto piumato, Alabardiere con corsaletto in cuoio e Alabarda

E’ con questa solida base storico-culturale che abbiamo deciso di portare all’interno della capacità rappresentativa e di rievocazione storica del Corteo una figura che sino ad oggi non era stata evidenziata nella sua totale specificità rappresentativa. Le armature relative, ben evidenziate dal museo Stibbert, dal Museo del Bargello e specificatamente indicate da questa mostra temporanea della Galleria degli Uffizi, evidenziano la concreta possibilità di introdurre nel Gruppo Storico degli Alabardieri del Calcio Storico Fiorentino l’armatura, che al pari degli altri Gruppi come i Fanti di Palazzo e i Fanti dell’Ordinanza, potrà essere esibita stabilizzando un nuovo elemento rievocativo, quello del Capitano degli Alabardieri munito di Corazza composta da una Gorgera (collarina), un Corsaletto con Petto e Schienale, Spallacci ed uno Zuccotto aguzzo (bacinetto fiorentino) decorato e piumato.

Firenze li, 15 dicembre 2019

BIBLIOGRAFIA

AA.VV – I Cento Lanzi, a cura di M. Arfaioli, P. Focarile, M. Merlo, Giunti, Firenze, 2019

Catalogo del Museo Stibbert

AA.VV – Il Museo Stibbert a Firenze, a cura di G. Cantelli, Cassa di Risparmio di Firenze

FONTI

Museo del Bargello

Archivi del Medici Archive Project

Archivi delle Gallerie degli Uffizi